striptease di una giornalista

La storia della hostess… che palle.
Di per sè non ha nessuna importanza, però se ce ne fosse stato ancora bisogno, ha messo in evidenza la scarsa professionalità del giornalismo italiano.
Un sito demenziale (Tuttoscemo) ha messo su youtube un video nel quale sosteneva che i video della hostess sarebbero stati estratti da un fantomatico dvd porno. Si capiva subito che era uno scherzo, vuoi per la natura demenziale del sito, vuoi perchè era facilmente verificabile l’inesistenza del DVD porno e vuoi per altri cento motivi che non stiamo a dire.
Bene… TGCOM e qualche altro giornale (La Stampa e non sappiamo chi altri) hanno preso alla lettera questo video-burla, senza premunirsi di fare 10 secondi di indagine (sarebbero bastati per capire tutto) e hanno addirittura chiesto scusa ai lettori.
Ora faranno le doppie scuse?

striptease di una giornalistaultima modifica: 2008-02-07T17:15:00+01:00da myenvy
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2 pensieri su “striptease di una giornalista

  1. Sono convinto che, simili cazzate, dipendano anche dallo scenario del giornalismo italiano di oggi: mandrie di stagisti presi nelle redazioni dei giornali e buttati a fare i giornalisti per 200 euro al mese. Poi, dopo tre mesi, via uno, entra un altro. E via a rotazione. Con la conseguenza che:

    1) Nell’orda di giovani che vogliono fare i giornalisti si mescolano un esercito di sbarbati con un’ottima percentuale di idioti che non conoscono nemmeno le basi della lingua italiana, scrivono con un linguaggio disgustoso che impoverisce la nostra povera lingua, non hanno la minima idea di cosa sia la passione per il giornalismo o, peggio ancora, degli argomenti che si apprestano ad affrontare (pero’ si professano super appassionati di giornalismo…. mah) e in tre mesi non imparano niente.

    2) Nelle redazioni è necessario indottrinarli: tempo inutilmente perso perché in tre mesi non si impara una professione, non si entra nel meccanismo di una redazione, non si impara a scrivere giornalisticamente, non si imparano i trucchi del mestiere.

    3) I (pochi) giornalisti “veri” e patentati, bravi, colti con tanta professionalità, non vengono presi in considerazione (a meno di non leccare il culo a qualcuno o a procedere per una dannata e assodata via clientelare, perché il curriculum, diciamocelo, serve più a un cazzo) e sono costretti a elemosinare due soldi per qualche collaborazione; con la conseguenza di avere tonnellate di collaborazioni da gestire (che esigono tempo, concentrazione, ricerche…) pagate tutte due soldi in confronto all’investimento di professionalità. E ti saluto vita: in piedi fino a notte fonda, a puttante gli affetti, a puttane i sabati, a puttane le domeniche, straordinari non pagati…

    P.s: punto di vista di giornalista

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