hanno arrestato Billy Ballo!

Alessio Saro, meglio noto come Billy Ballo e Nick Malanno negli sketch comici di Maccio Capatonda, è stato arrestato con l’accusa di pedofilia. Avrebbe avuto rapporti sessuali con una tredicenne.
Dai primi racconti apparsi sul web, sembra che l’attore trentatreenne sia stato contattato dalla ragazzina tramite facebook e che lei si sarebbe spacciata per maggiorenne. Secondo altri, avallati da alcune intercettazioni telefoniche, sarebbe stato invece lui a convincere la ragazzina di dire agli agenti di averlo imbrogliato facendogli credere di avere 18 anni.
Da cosa nasce cosa e tra i due ci sarebbero stati dei rapporto interrotti dall’intervento della madre che anche grazie a facebook è riuscita a scoprire quello che stava avvenendo e denunciarlo alla polizia.
Adesso l’attore rischia fino a 10 anni di carcere.
Caz-i suoi.
hanno arrestato Billy Ballo!ultima modifica: 2009-05-22T17:03:00+02:00da myenvy
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23 pensieri su “hanno arrestato Billy Ballo!

  1. grande Billy Ballo ci hai fatto ridere un sacco…però hai fatto una grande errore sai? ….comincia a prepararti a raccogliere parecchie saponette sotto la doccia in carcere 🙂

  2. billy resterai sempre dentro il mio cuore, e non in qualke altro posto altro posto…. xD

    vojo altri tuoi videoooooooooo
    adesso xke uno scopa una 13enne, deve esse arrestato???? ma in ke modo viviamo???

  3. Incredibile… le ragazze adesso sono tutte *occoline, vi dovete svegliare!! E’ lei che se l’è cercata, di certo non è stata violentata contro la sua volontà!! Cmq pure billy ballo, che kaz vai a fare con una di 13 anni alla tua età…

  4. Ebbene si… pare che tra billy e la tredicenne ci fosse una storia morbosa, che andava avanti ormai da 7 anni

  5. certo, losco. anche da prima, quando lui si spalmava di omogeneizzato e lei lo doveva ripulire… ma per favore!
    A parte che ho una certa sicurezza sul fatto che la ragazzina sia decisamente matura (e tra l’altro mancavano pochi giorni ai 14 anni, pare. Coglione lui che non ha apettato un pò) e che lui in ogni caso abbia sbagliato, io penso che quella veramente da sbattere dentro sarebbe la madre della ragazza. “Dove vai?” “A casa di una amica, dormo da lei”. Stop. Ma imbecille, chiama! Chiedi conferma! Non esiste che ti accorgi dopo già diverse volte che si sono incontrati!
    In conclusione: a lui pena media (in virtù del fatto che il limite legale era vicinissimo), alla ragazzina del bromuro (fare sesso a quell’età…) e alla madre via immediatamente la patria potestà, subito!

  6. Titolo del Corriere della Sera:
    “Seduce 13enne conosciuta su Facebook – Attore 33enne arrestato per stupro”.

    A primo impatto, già si capisce dal titolo che è in atto una classica opera di mistificazione. Si va poi a leggere l’articolo, e si rimane senza parole dinanzi alle tante falsità e ai trucchetti linguistici da quattro soldi che sono usciti dalla penna del giornalista del Corriere (o “della” giornalista, dato che il pezzo non è firmato).

    Dall’articolo si apprende, dopo aver attentamente rimosso tutta la melma parolaia disinformativa, che una ragazzina di 13 anni ha contattato tramite Facebook, e di sua spontanea iniziativa, un “noto attore comico” di 33 anni, tale Alessio Saro (in arte “Billy Ballo”, nella foto a destra). I due si sono conosciuti, hanno chattato un pò su internet, e alla fine l’uomo ha chiesto alla ragazzina un appuntamento. Lei ha acconsentito, sono usciti insieme, e poi hanno concluso facendo sesso.

    Per il giornalista del Corriere però la dinamica dei fatti è andata diversamente. Invece di raccontare la vicenda nuda e cruda, ha deciso di ammantare il tutto con il tipico frasario femminista misandrico: l’uomo ha “circuito” la povera ragazzina, l’ha “plagiata” per “poter fare di lei ciò che voleva”.
    Sì, ma quello che voleva, era ciò che voleva anche la ragazzina stessa, dato che come specificato in seguito nell’articolo, l’atto sessuale era consenziente, e la ragazzina, chiamata a testimoniare, si è messa a difendere strenuamente il suo “violentatore”.

    Nel secondo paragrafo, intitolato senza vergogna “STUPRO” [1], ci si riferisce al rapporto sessuale fra la ragazzina e l’attore come “violenza sessuale”, salvo poi specificare che il rapporto in realtà era consenziente, ma che per la bigotta e stupida legge italiana si tratta ugualmente di “violenza sessuale” perchè la minore non aveva raggiunto l’età del consenso. Per la legge potrà anche essere “violenza sessuale”, ma dato che non si è verificata alcuna “violenza sessuale”, perchè il giornalista fa finta di niente e la descrive ugualmente con questa espressione ripugnante ?

    Già alcune settimane fa è scoppiato un altro caso, che ha avuto risonanza a livello internazionale, dove si parlava con fare ossessivo di una presunta legge afghana che avrebbe consentito ai mariti di “stuprare le mogli”. A leggere gli articoli del Corriere, della Stampa, di qualsiasi giornale, sembrava davvero che in quel paese stessero per passare una legge con sopra scritto “al marito è consentito stuprare la moglie”. Poi, quando il polverone si è leggermente abbassato, cioè quando le varie organizzazioni neocon e filo-israeliane hanno finito di bombardare le agenzie stampa di tutto il mondo con bollettini prefabbricati in cui si usava l’espressione “stupro familiare”, utilizzando alla perfezione il metodo descritto da Noam Chomsky in “La Fabbrica del Consenso”, da siti insospettabili come la CNN e la MSNBC si è venuto a sapere cosa realmente diceva quella legge “spaventosa”.

    Nella legge c’era scritto che “un marito può aspettarsi di fare sesso con la moglie almeno una volta ogni quattro giorni”, a meno che questa che non sia ammalata o abbia altri impedimenti. La legge in nessun modo diceva che il marito ha il diritto di “violentare la moglie” o pretendere da lei del sesso con l’uso della forza. Uno degli uomini che hanno scritto la legge, Mohammad Asif Mohseni (nella foto a destra), poi intervistato dalla CNN, ha spiegato che una donna può rifiutarsi di fare sesso con il marito per diversi motivi, oltre alla malattia, tra cui quando ha le mestruazioni, durante il Ramadan, nel periodo di recupero dopo il parto, e altri motivi simili.

    Intervistato a Kabul, Mohseni ha poi detto: “Gli Occidentali dicono che ci hanno portato la democrazia in Afghanistan. Cosa significa democrazia ? Significa governo del popolo per il popolo. Dovrebbero lasciare che il popolo usi questi diritti democratici”. E sempre a Kabul quando hanno intervistato giovani ragazze afghane della Kabul University, molte si sono dette sorprese “che la legge proposta abbia causato tutta questa rabbia in occidente”, e di essere “molto più preoccupate dell’interferenza occidentale negli affari afghani riguardo a questa legge”. Intervistato dalla ABC, Mohseni, “circondato da supporters”, ha mostrato un registro con centinaia di firme, certificate con l’impronta digitale, di donne afghane che approvavano la legge.

    L’intera questione ricorda il tristemente famoso caso dello “stupro con i jeans”, avvenuto in Italia anni fa, e divenuto celebre per il caos che ci crearono attorno le riottose femministe, che urlarono fino a farsi scoppiare le tonsille che la sentenza diceva che “una donna con i jeans non può essere stuprata”. Ma la sentenza, che si può leggere liberamente nella sua interezza su internet, diceva che in quello specifico caso, in quelle specifiche circostanze, tenendo conto anche del comportamento ambiguo della ragazza (non denunciò subito il suo “stupratore”, un istruttore di guida, e subito dopo tornò a casa guidando lei la macchina con l’istruttore “stupratore” a fianco…), era improbabile che si fosse consumato uno stupro come descritto dall’accusa.

    Detta in parole povere, come anche sottolineato da Maurizio Blondet in un suo recente articolo, la legge afghana, molto simile nel merito alla legge che avevamo fino al 1975 anche in Italia, era semplicemente una legge di buon senso, perchè come detto da Mohseni “sia il marito che la moglie hanno entrambi diritti e doveri”. E fra gli obblighi coniugali dovrebbe anche esserci la reciproca collaborazione in termini di appagamento sessuale, e ricordare questo piccolo dettaglio, alle future spose, equivarrebbe a rinforzare il concetto secondo cui il matrimonio è un contratto fatto anche di doveri, e non solo di diritti.
    Mentre la Cassazione ha stabilito che un uomo che non fa sesso con la moglie per 7 anni può venir punito, per aver “leso la dignità della consorte in quanto moglie e come donna”, stabilendo cioè che per la moglie è un diritto aspettarsi con una certa frequenza di fare sesso con il marito, la stessa cosa non avviene a parti invertite: il marito non può aspettarsi niente della moglie, tanto che può anche subire anni di castità forzata senza avere il diritto di fiatare o pretendere alcunchè. Se pretende qualcosa, è “stupro familiare”, perchè in campo sessuale la moglie non ha più, nei fatti, alcun “obbligo coniugale” da seguire.

    La “liberazione sessuale” di cui tanto cianciano le femministe, alla fine della fiera è servita solamente a concedere alle femmine totale impunità nell’uso del sesso come arma di ricatto, da usare in casa, centellinandolo o negandolo completamente per “ammorbidire il marito”, o nel lavoro per fare carriera velocemente (basta vedere le tante “Ministre” teste vuote che abbiamo attualmente al governo per rendersi conto quanto sia collaudato questo meccanismo…).

    L’articolo del Corriere, per tornare al caso di Alessio Saro, conclude dicendo che le richieste d’arresto e di detenzione per questo pericoloso criminale, colpevole solo di essere andato a letto con una ragazzina di un anno in meno rispetto a quel che consente la legge, sono state emesse rispettivamente da un pm e da un gip entrambe di sesso femminile.

    Sarà una coincidenza, che nei casi di “violenza sessuale” (o presunti tali), siano con sospetta frequenza chiamate delle femmine ad emettere richieste d’arresto e di detenzione per gli accusati ? C’è da aspettarsi una qualche forma di neutralità o imparzialità da giudici e pubblici ministeri di sesso femminile chiamati ad esprimersi su casi ad alto contenuto emotivo come lo “stupro” e la “violenza sessuale” ?

    La giudichessa che ha richiesto il carcere per il comico ha detto che “Alessio Saro è persona in preda a irrefrenabili impulsi sessuali che indirizza nei confronti di persone molto giovani e perciò indifese…”. Si può leggere, in queste parole, una mentalità creata e incancrenita da decenni di femminismo feroce e misandrico, da una astuta e lunga campagna di demonizzazione della sessualità maschile, descritta come sporca, crudele, animalesca, bestiale e predatoria. E perciò immonda. E’ questa mentalità, criminale, che ha creato il conflitto fra i sessi, che lo aizza quotidianamente, che butta benzina su fiammelle innocue per farle divampare in incendi disastrosi. La ragazzina di 13 anni, che poi ha avuto ben tre rapporti completi con il suo “stupratore”, verrà ora, sì, traumatizzata da tutto questo tumulto mediatico. E’ il descrivere l’uomo a cui ha donato la verginità come uno “stupratore”, come un “violentatore”, e lei come una “vittima inconsapevole” di cotanta bestia, che creerà i più gravi danni emotivi e psicologici nella maturazione di questa ragazza. Un’applicazione così miope e poco flessibile della legge, su questioni così delicate, finisce per creare più danni di quanti in realtà non ne riesca a risolvere.

    E anche questo va messo nella lunga lista delle colpe a cui le femministe un giorno dovranno rendere conto, cioè di aver creato un clima di tale ostile tensione per quel che riguarda i rapporti fra i sessi, siano essi di tipo sessuale o altro, che poi si finisce per affrontare questioni inizialmente banali con rimedi a dir poco disastrosi. E il caso di Alessio Saro è un ottimo esempio di questione banale trasformata in un disastro.

    Un’altra carrellata di titoli di altri giornali dimostrano qualora ce n’è fosse ancora bisogno che l’informazione italiana, su certi temi, parla la stessa identica lingua (il Femministese).

    Libero-News titola:

    “Circuisce minore usando Facebook – Arrestato attore comico”

    Excite Magazine:

    “”Nick Malanno” arrestato per aver violentato una 13enne”

    Il Giornale:

    “Notte con una 13enne adescata su Facebook: comico in cella”

    APcom:

    “Attore arrestato nel milanese per atti sessuali su una 13enne”

    Il solito RaiNews24 (noto covo di femministe e cagnolini maschi):

    “Violenta una 13enne conosciuta su Facebook”

    E così di seguito per tutti gli altri cloni che sono i giornali italiani. Fate attenzione al linguaggio, e rileggete quei titoli. Si parla di “adescamento”, di “stupro”, di “violenza”. Poi si legge la notizia, epurata da tutte le varie mistificazioni e trucchetti linguistici utilizzati dai giornalisti, e quel che ne resta è un rapporto consensuale fra un trentatreenne e una tredicenne.

    Menzione speciale merita però La Stampa, che come spesso capita in questi casi, si distingue per la particolare demenza:

    “Sesso con una bimba, comico arrestato”

    Quindi le tredicenni sono “bimbe”. Bimbe che però dopo altri 12 mesi possono già guidare dei motorini in giro per la città, e dopo altri 48 mesi possono votare. Si cresce in fretta, in Italia. A seconda dell’occasione, a 13 anni si è “bimbe” oppure “giovani donne”.

    La tecnica usata è la stessa delle femministe, che parlano di “donne deboli” o “donne forti” a seconda della convenienza. Eppure i segni che da il corpo femminile per segnalare il passaggio dall’età “infantile” a quella “adolescenziale”, le mestruazioni, si verificano in genere all’età di 11-12 anni. Il corpo, quindi la Natura che ci ha creato, sta mandando il segnale indicativo che è pronto a procreare, cosa per cui serve l’apporto maschile (cioè la penetrazione).

    A 13 anni non si è bimbe. A 13 anni si è già pronti a partorirle, le “bimbe”.

    Anche se per la legge italiana, l’età del consenso è 14 anni. E a scanso di equivoci va detto con grande chiarezza che, se la legge è quella, va rispettata, per quanto idiota possa essere. Quello che si vuole contestare, con questo articolo, è l’accanimento con gran fanfara mediatica non solo su un uomo che viene fatto passare come “violentatore” quando “violentatore” non è, ma anche più in generale la costante demonizzazione della sessualità maschile. Una demonizzazione che cresce, sfociando in misure sempre più repressive, in coincidenza con l’aumentare del permissivismo sulla puttanaggine femminile. Man mano che le femmine si liberano sempre più dai fastidiosi vestiti, e assumono ogni sorta di atteggiamento provocatorio col fine di tenere sempre viva l’attenzione sessuale maschile, si assiste nel frattempo al restringimento del campo del “consentito” per quel che riguarda la reazione maschile a simili provocazioni. Ecco quindi che iniziano ad arrivare anche da noi le prime condanne per “stupro visivo” da parte di femmine infastidite da sguardi maschili non graditi, come anche le condanne a dir poco spropositate di 14 mesi di carcere per una pacca nel sedere, o di due anni e due mesi per una carezza sulla schiena ad una propria dipendente.

    Più le femmine si propongono come oggetti sessuali, e “provocano” gli ormoni maschili per svago, per moda, e per ottenere un appagamento narcisistico nell’esercitare il proprio Potere Sessuale, e più si demonizzano e si puniscono gli uomini quando reagiscono a questi richiami, magari definendoli “porci” o condannandoli per un’occhiata “molesta”. Quando non reagiscono invece sono “froci”, “impauriti dalle donne”, e “non ci sono più gli uomini di una volta” (tutti versi della stessa demente filastrocca femminista che viene abitualmente recitata in Tv da “sessuologhe” e “opinioniste” teste vuote).

    Ma la cosa tragica, sopra ogni cosa, è che questa società, la si chiami “occidentale”, “femminista” o semplicemente “schizofrenica”, ha anche il coraggio e l’arroganza di credersi in una posizione di superiorità morale rispetto ad altre civiltà, e di tenere periodicamente lezioncine sui “diritti umani” a paesi vari del secondo, terzo o quarto mondo.

    In Iran la giustizia condanna all’impiccagione una ragazza assassina rea confessa, sollevando le proteste di tutta la “comunità internazionale”, cioè di Usraele ? Qui in “Occidente” invece si manda al gabbio un trentatreenne per la sola colpa di aver avuto un rapporto consensuale con una tredicenne, rischiando che questo venga sodomizzato e pestato a sangue dai suoi compagni di cella, esseri poco più che scimmie che seguono scrupolosamente qualche oscuro “codice d’onore” di origine paleolitica, secondo cui i presunti “violatori della santità femminile” dovrebbero venir puniti con atroci torture corporali, magari con il beneplacito del secondino nostalgico del fascismo che si gode lo spettacolo fischiettando Faccetta Nera.

    Non è un segreto, per chi s’informa, che un gran numero di stupri, mai denunciati e mai puniti, avvengono proprio nelle carceri, con vittime e carnefici entrambi di sesso maschile. Certo se venisse fuori questa verità, salterebbe anche la balla ideologica femminista sullo stupro come atto di prevaricazione che un uomo compie esclusivamente per trarre piacere dalla “specifica sottomissione della donna”. Si inizierebbe invece a parlare di azioni compiute da individui affetti da gravi turbe psichiche e che agiscono in preda a raptus incontrollabili, e che come tali andrebbero trattati, cioè come persone malate. E che il genere di appartenenza, in questi gesti violenti, c’entra poco, dato che tra le vittime ci sono anche molti uomini.

    Invece si decide di delegare a quattro psicopatiche femministe non solo l’analisi di questi fenomeni seri e preoccupanti, ma anche l’ideazione di possibili soluzioni, con risultati disastrosi come dimostra il caso di “Billy Ballo”, dove un uomo colpevole solo di essere andato a letto con una ragazza di pochi mesi sotto la soglia del legalmente consentito, viene sbattuto in prima pagina su tutti i giornali e descritto come un “violentatore di bambine”.

    E per concludere, stendiamo un bel velo pietoso sulla madre della ragazzina che ha denunciato Alessio Saro.

    Cosa pensava, questa, che nella Civiltà della Fregna all’Aria Aperta, dove il sesso ti viene sbattuto in faccia sin dall’asilo, di avere in casa una “eccezione”, una piccola Santa Maria Goretti ?

    Ma per favore.

  7. ma nn diciamo idiozie…nn si puo incolpa sl alessio saro…certo lui sara anke no sfigatello e ciavra qlc problema…ma e anke vero k molte ragazzine di gg sn, x dirla in modo nn volgare, di facili costumi…x nn parlare dei genitori…AHOO guardate k se le vostre figlie diventano troie e gli succede poi qlcs e COLPA VOSTRA,fatevi furbi!!!!!!!!

  8. X Noalfemminismo
    Ciao non so chi sei, ma in 37 anni non ho mail letto un articolo così bello.
    Sono assolutamente daccordo con te, è bello sapere che c’è ancora qualcuno che ragiona ed analizza le cose senza prendere per vero quello che altri manipolano per cambiare e strumentalizzare un evento. Alessio Saro ha avuto un rapporto con una 13enne, ha fatto un errore, ma nulla di più. Certamente deve rispondere ad una dubbia legge, a 13 anni fanno tutti già sesso, non si capisce perché se una ragazza sceglie di avere un rapporto con un uomo maggiorenne diventa un assassino stupratore. Noalfemminismo sarebbe bello poterti conoscere, la mia mail… annuncio69@tiscali.it avrò piacere di conoscere una persona intelligente.
    Complimenti ancora.

  9. Noalfemminismo,
    ne avrai conosciute tante di donne il cui comportamento non ti sarà andato a genio, e forse a loro non andavi a genio nemmeno tu (è solo una mia supposizione).
    Mai visto tanto rancore verso le donne utilizzando le solite frasi usate da chi vuole incolpare le donne della propria debolezza e viltà “sono loro a provocare etc..” (non dico che sia il tuo caso, ma le frasi sono quelle)
    Partorire a tredici anni era normale in passato ed ancora in paesi del Medio Oriente o in India, ora, le gravidanze fra adolescenti sono un fenomeno in crescita, sono solitamente indesiderate e di certo non avvengono con un uomo di 20 anni più vecchio di te che potrebbe essere a sua volta tuo padre…
    Le ragazzine di oggi saranno anche più precoci, sfortunatamente, ma non sono in grado di ragionare come una persona matura ed adulta, come Alessio Saro che ne ha approfittato. Se non fosse moralmente e legalmente condannabile, non avrebbe obbligato la ragazzina a mentire agli agenti.
    Se per voi avere rapporti sessuali con minorenni tanto più giovani di voi, è normale e totalmente lecito, beh, sta alla vostra coscienza giudicarlo.
    Io lo trovo semplicemente triste.

  10. La ragazza di cui state parlando in alcuni commenti su questa pagina non è una dai facili costumi,non sempre si va con una persona solo per sentirsi grandi..per fare esperienze,per dire “guarda mi sono fatto quello,figata eh?” NON E’ COSI’ La ragazza in questione sapeva ciò che faceva,sapevano entrambi ciò che facevano,è il tutto che è stato appesantito dalla gente.So che ormai è una faccenda passata e i fatti restano,ma non si possono incolpare due persone solo perchè provano qualcosa l’uno per l’altra.Non si può.

  11. Un ultima cosa. @Briganti: Non tutte le ragazzine sono “puttanelle” c’è una netta differenza tra essere tali,e provare qualcosa per una persona più grande.Non sparate giudizi alla sanfrasan,se le cose non si sanno e meglio non parlarne.

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