non tutti reagiscono alla disoccupazione nello stesso modo

…ma se la reazione ha a che fare col porno finisci in prima pagina.

Nell’aprile del 2008, in Florida, la professoressa Tiffany Shepherd era stata sospesa dall’insegnamento perchè aveva fatto delle foto in bikini per un sito di pesca, in pose ritenute troppo provocanti per il ruolo da lei ricoperto.
Insegnava filosofia e, giustamente, chi meglio di un’insegnante di filosofia può reagire con filosofia davanti alle difficoltà?
Rimasta senza lavoro, ha poi perso anche la custodia dei figli perchè non riusciva a mantenerli e così, il mese scorso, ha deciso di darsi al porno e ha già girato due video con il nome d’arte di Leah Lust.

Leggiamo su Page2Live che ha dichiarato: “Prima di girare una scena, mi siedo e guardo le foto dei miei figli sull’iPod. Ho 3 mila foto di loro. Ho bisogno di soldi per ricorrere in appello e riottenere la custodia dei miei tre figli. Ho provato tutto, ogni strada. L’anno scorso ho rifiutato 10 mila dollari per spogliarmi, poi ho dovuto scegliere tra pagare l’affitto o comprare i regali di Natale”.

La notizia l’abbiamo trovata su Repubblica, ma è tutta sballata a cominciare dal nome che è scritto sbagliato (Tiffany Shepperd). Poi ne parlano come se fosse stata licenziata oggi e che si darà al porno solo prossimamente.
Ma soprattutto non scrivono nemmeno il suo nuovo nome d’arte… se uno volesse vedersi i suoi video-corsi di filosofia applicata come farebbe a trovarli?

non tutti reagiscono alla disoccupazione nello stesso modoultima modifica: 2009-09-01T22:51:00+02:00da myenvy
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8 pensieri su “non tutti reagiscono alla disoccupazione nello stesso modo

  1. Bèh se non altro è un lavoro onesto… sicuramente meglio questo che andare a rapinare banche… e poi lo fà anche per una buona causa…

  2. Temo che tra poco noi laureate faremo tutte questa fine, anzi, credo addirittura che l’abbassamento degli stipendi dei lavoratori “normali” (laureati e non) e il precariato siano una congiura tesa a spingere le persone a darsi al porno, ai reality e ad affini: altro che crisi, se no i soldi non ci sarebbero neanche per finanziare certa m3rd@.

  3. No tranquilla non farete tutte questa fine, semplicemente perchè non c’è posto per tutti. L’alternativa più realista è lavorare nei call center…

    …Non sò cosa è peggio, ma suppongo la seconda… xD

  4. Per andare a fare i film porno dei avere anche il “gene della zoccola inside”, quindi suppongo che lei sia predisposta. Io non avrei le capacità per farlo. Ma sul serio spera di riavere i figli così?

  5. premesso che non conosco esattamente il gene della zoccola(che presumo di avere anch’io quando trovo una persona che mi attizza abbestia), penso che la disperazione porti a fare veramente qualsiasi cosa

    finchè si scherza, ok…ma certe volte mettersi nei panni(in questo caso pochi) dell’altro può essere auspicabile.
    ci son attrici porno che lo fanno perchè ce le mandano a bastonate i magnaccia(specie le straniere), altre che ci si pagano le dosi(persino ex attrici”vere”-anche “famose” come Lilli Carati e Paola Senatore nei 70′ lo fecero per l’eroina), altre che ci devon campare una famiglia.

    poi c’è pure quella (come la Moana) che lo fa per scelta e passione: ma si tratta di rari casi, di donne intelligenti e indipendenti che amano scoprire di tutto e non si vergognano a mostrare di amare il sesso a prescinedere dall’amore e dai moralismi.

  6. Sì, pure io ce l’ho ma scatta solo “Indoor”, a casa mia e senza telecamere. La telecamera mi inibisce.

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