“Vorrei che questo paese torni ad essere più sobrio. Non mi preoccupa tanto il compenso di Bonolis, che è un professionista. Parliamo di un Paese in cui si danno 300 mila euro a uno del Grande Fratello mentre gli operai che ho visto stamattina forse avranno una cassa integrazione da 880 euro.” (Walter Veltroni, Repubblica.it).
Premesso che lo stipendio di Bonolis, in linea con un Sanremo che è una presa in giro della situazione economica del Paese e la RAI non è un’azienda privata, è come un chicco di zucchero in una montagna di m-rda fatta di sprechi che da 50 anni la politica italiana perpreta senza pietà, e che quindi risultano offensive tutte queste dichiarazioni a mezzo stampa sulle briciole della televisione per ritagliarsi un pezzetto di visibilità nel segno del più bieco populismo perbenista…
Per Veltroni non è un problema quanto guadagnino i professionisti della televisione pubblica (che poi sono tutti quelli che vanno sul suo palco durante le sue campagne elettorali), è invece un problema quanto un’azienda privata paghi degli aspiranti attori per fare uno show?
E questo qua dice di non essere mai stato comunista? Il suo punto di riferimento è il Partito Democratico americano? In quale film?
se ci fosse un campionato del mondo dell’ipocrisia VW (quello senza ruote) ci parteciperebbe ogni volta di diritto
e spesso finirebbe pure in finale
non vincerebbe mai però perchè è troppo sfigato :p