liquefazioni giornalistiche

Avrete letto del casino a proposito della dichiarazione di Berlusconi nell’ultima puntata di TV7. C’è stato molto risalto anche perchè attaccare i defunti è alquanto disdicevole. Però erano cose vecchie. Dichiarazioni e accuse già fatte anni fa e alle quali Biagi aveva già risposto quando era in vita.
Un giornalista ha solo il dovere di fare domande e lasciare il microfono o ha anche il compito di ricordare fatti storici nemmeno poi così distanti nel tempo? Non dovrebbero essere preparati sugli argomenti che propongono all’intervistato? E allora perchè, su tutti i giornali, sembra che Berlusconi faccia per la prima volta, ora che Biagi non c’è più, questa accusa?

Intervista a Enzo Biagi su L’Unità del 14 Marzo 2006.

«Ha tagliato la corda!»: è il primo commento di Enzo Biagi di fronte al comportamento di Berlusconi, che ha interrotto l’intervista con la giornalista Lucia Annunziata, ex presidente della Rai. E poi Biagi aggiunge: «Mai vista una cosa simile. E dire che faccio il giornalista da quando avevo 17 anni…»

Ma, dottor Biagi, come interpreta questo comportamento del premier?
Cosa vuole, lui è abituato non con giornalisti che si piegano, ma con quelli che si stendono.

Tra l’altro è stato parecchio sgarbato con l’Annunziata, coprendo la sua voce e non lasciando che formulasse la domanda. Oltre al rispetto che si deve alla professione, ci sarebbe anche quello che si deve a una signora.
Infatti ho subito chiamato l’Annunziata per esprimerle la mia solidarietà e la mia stima. Anche se, avendo avuto tre figlie, so che le donne non hanno bisogno di sostegno, perché spesso sono più toste degli uomini.

Lucia Annunziata ha avuto il coraggio di fare la domanda che ha più irritato Berlusconi: quella sull’editto bulgaro contro di lei, Santoro e Luttazzi. Anzi, vorrei che rispondesse a quello che il premier ha detto su di lei in particolare. E cioè che le sarebbe «convenuta» la liquidazione, perché avrebbe avuto dalla Rai molti miliardi.
Io ho avuto la liquidazione che compete ai giornalisti, cioè una fissa e un mese di stipendio per ogni anno di lavoro. Come da contratto sindacale. Niente di straordinario, visto oltretutto che «Il Fatto» è stato giudicato il miglior programma televisivo di tutti i tempi da una giuria di critici televisivi di tutte le tendenze. Non mi hanno regalato niente: ho fatto il mio lavoro e ho milioni di spettatori che possono testimoniarlo. […]

liquefazioni giornalisticheultima modifica: 2008-02-16T13:30:00+01:00da myenvy
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