E’ un triste giorno. Ieri è stata giocata l’ultima partita di baseball nello storico Yankee Stadium. In questo momento lo stanno abbattendo.
Forse non fregherà niente a chi non segue il baseball (anche volendo è un po’ difficile farlo in Italia) ma per noi è una tragedia. E’ praticamente come abbattere il Colosseo.
In quello stadio, in 85 anni di storia, non ha giocato solo la squadra di baseball più forte di sempre, ci sono stati incontri di pugilato con gente come Rocky Marciano, Mohammed Alì, Sugar Ray Robinson, Joe Louis, partite con calciatori come Pelè e George Best, sfilate di capi di Stato e Papi e nel 2001 è stato uno dei luoghi principali di preghiera per le vittime dell’11 settembre.
La ragione di questa immensa cazzata è ovviamente economica e sarebbe carino se finisse con un fallimento.
Dall’altra parte della strada, sempre in pieno Bronx, hanno costruito uno stadio da 1,3 miliardi di dollari che comprenderà suite da un milione di dollari e si propone di diventare una sorta di club dell’alta società di Wall Street.
Il vecchio Yankee Stadium era troppo poco confortevole per i culetti di Wall Street.
Che bella evoluzione del caz-o. Ecco, ora cominciamo anche a parlare come Fabri Fibra. Meglio fermarsi.
Lo stesso accadrà con gli stadi italiani prima o poi, anche se abbattere uno stadio italiano non è la stessa cosa che abbattere lo Yankee Stadium.
se lo dici a berlusconi magari vede se ha un po’ di posto per farselo ricostruire uguale uguale a villa certosa…