Michele Santoro e l’allargamento di Carl Bernstein

Stiamo assistendo a un restringimento della libertà di stampa? I giornalisti sono liberi? I loro conti in banca? C’è spazio per un altro versamento?

Durante l’ultima puntata di Annozero (Rai Due) dedicata alla crisi matrimoniale di un settantenne, ci ha colpito un episodio molto spiritoso che ci è stato anche segnalato da diversi nostri lettori.

Il conduttore Michele Santoro ha in collegamento il Premio Pulitzer Carl Bernstein. Gli fa tre domande, una precisa su Berlusconi, e il giornalista statunitense risponde in maniera piuttosto equilibrata e generica (dicendo cose come “non conosco bene la situazione italiana… non leggo i giornali scritti in italiano… non posso esprimere una opinione precisa… spesso i giornalisti si autorestringono da soli”).
Santoro lo congeda e chiude il collegamento malcelando una certa stizza.

Dopo un po’ di tempo e qualche blocco pubblicitario, mentre in studio si sta parlando di tutt’altro (probabilmente se la D’Addario preferisce la pillola o il preservativo), Carl Bernstein chiede la parola e spara l’intervento più antiberlusconiano della storia del giornalismo.
Una invettiva che non finiva più che raggiungeva il suo climax quando paragonava la situazione italiana allo stalinismo sovietico.

Michele Santoro ha commentato la trasformazione di Bernstein con una battuta: “avrà preso un caffè italiano ristretto.”
E chissà dov’è finito il cucchiaino.

Michele Santoro e l’allargamento di Carl Bernsteinultima modifica: 2009-10-03T13:58:58+02:00da myenvy
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